BOSWELIA e.s. TIT 65% a. boswelico
È
costituita dall'essudato, una gommoresina che si ottiene dall'incisione della corteccia; è composta da una frazione gommosa che costituisce circa il 25% della droga ed una resinosa pari al 55%. La prima frazione è costituita principalmente da polissaccaridi i cui costituenti principali sono: D-galattosio, il D-arabinosio, piccole quantità di D-mannosio e D-Xilosio; la frazione resinosa è costituita da una miscela di acidi triterpenici pentaciclici derivati dell'acido beta-boswelico come componente principale circa il 30% e acido 3-acetil beta boswlico. Sono stati inoltre identificati quattro acidi triterpenici tetraciclici, un alcool diterpenico, il serratolo, un fitosterolo (beta-sitosterolo) ed alcuni flobafeni.
E' presente un olio volatile 8-9% i cui costituenti principali sono: alfa-pinene, alfa fellandrene, alcoli sesquiterpenici, aldeide anisica e fenoli. La potente attività antiinfiammatoria della Boswellia è stata clinicamente dimostrata, in particolare nell'artrite reumatoide, e si esplica fondamentalmente attraverso due meccanismi d'azione, il primo consiste nell' inibizione della 5-lipossigenasi (5-LO), gli ac. boswellici inibiscono selettivamente la 5-lipossigenasi bloccando così la sintesi dei leucotrieni, mediatori chimici del processo flogistico in diverse patologie infiammatorie: leucotriene B4 (LTB4) per l'infiammazione acuta e LTC4, LTD4, LTE4, per quella cronica.
Non agendo sulla sintesi delle prostaglandine, catalizzata dalle ciclossigenasi, non presentano gli effetti collaterali gastrolesivi tipici dei salicilati.
Il risultato consiste nella riduzione del gonfiore e del dolore, nel miglioramento delle capacità motorie, compromesse soprattutto al mattino.
Il secondo meccanismo consiste nell'inibire la migrazione leucocitaria e dell'elastasi: gli acidi boswellici si sono dimostrati capaci di bloccare la migrazione dei leucociti polimorfonucleati, grazie all'inibizione del rilascio o della produzione di alcuni fattori chemotattici in grado di richiamarli verso il luogo dell'infiammazione.
I polimorfonucleati agiscono localmente liberando elastasi, enzima proteolitico responsabile della distruzione del collagene e quindi dei tessuti coinvolti nel processo infiammatorio: anche l'attività stessa dell'elastasi e di altre idroglicolasi (ad esempio b-glucuronidasi e b-N-acetilglucosoaminidasi, responsabili della distruzione dei glucosamminoglicani) risultano inibite dagli ac. boswellici, prevenendo così la degenerazione articolare.
A differenza degli antiinfiammatori classici (FANS) e dei corticosteroidei, non induce segni di intolleranza gastrica e manifesta un'attività protettiva nei confronti dell'ulcera da alcol e da farmaci gastrolesivi.